Vodafone, Wind e Fastweb uniti per la Fibra Ottica

Avete capito benissimo i tre più grandi rivali di Telecom si uniscono insieme per sfidarla con un progetto davvero ambizioso sulla realizzazione di una rete in Fibra Ottica ad alta velocità.

Vodafone, Wind e Fastweb si sono riuniti per parlare di un progetto già in tavolo da parecchio tempo, che adesso sembra possa davvero prendere piede. I tre colossi della telefonia voglio realizzare in poco tempo una rete in Fibra Ottica, che potrà raggiungere velocità di 100 MB/Sec, così da rompere il monopolio fin ora esistente di Telecom.

La notizia è davvero molto importante per quanto riguarda il futuro delle telecomunicazioni in Italia, ma vediamo meglio cosa ha riportato “Il sole 24 ore“:

Una rete in fibra ottica “alternativa” a quella di Telecom Italia, che copra le aree più ricche in meno di cinque anni fornendo servizi evoluti di telefonia a 15-20 grandi città metropolitane.

È il progetto che gli amministratori delegati delle tre principali società telefoniche alternative all’ex monopolista – Paolo Bertoluzzo (Vodafone), Luigi Gubitosi (Wind) e Stefano Parisi (ex Fastweb) – hanno presentato ieri a Palazzo Chigi al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, mettendo sul piatto una prima ipotesi di investimento pari a 2,5 miliardi di euro.

Un incontro che si sarebbe già dovuto tenere all’inizio dell’anno, prima che la bufera delle frodi “carosello” si abbattesse su Fastweb e facesse scegliere al suo numero uno la strada dell’autosospensione (temporanea?).

Dal punto di vista tecnico si tratterebbe di costituire una newco per la realizzazione del Next generation network, che sarà presentata venerdì, forse aperta anche ad altri azionisti, per «svincolarsi dai prezzi alti dell’ultimo miglio ma anche per smuovere le acque, visto che questo piano è aperto pure a Telecom…», fa sapere una fonte vicina all’operazione.

Lo scenario che si apre, quindi, appare interessante, così come gli interrogativi che un progetto di questo tipo si porta dietro: che tipo di rete si andrà a costituire con un investimento tutto sommato limitato, se fosse realistica la cifra (non confermata) di 2,5 miliardi? Il costo di realizzazione, infatti, di un network nazionale capace di garantire una velocità massima teorica di 100 megabit arrivava, secondo le stime di un anno fa, fino a un massimo di 15 miliardi, non limitandosi però alle sole grandi città ed estendenosi all’intero territorio nazionale.

È probabile quindi che il governo metta un chip sul progetto, magari attraverso la Cassa depositi e prestiti, in attesa di una risposta sul campo di Telecom Italia che potrebbe aprire nuovi scenari industriali e strategie ancora da scrivere. Possibili anche operazioni di project financing, con la realizzazione di consorzi, come sembra suggerire il senatore Luigi Grillo, presidente della commissione lavori pubblici.

«L’iniziativa volta a realizzare una rete telefonica di nuova generazione creata dagli operatori telefonici alternativi – dice Grillo – è in linea con la richiesta di competitività che il paese attende da decenni e che finora è stata bloccata dal monopolio. Oggi, infatti, l’Italia può da subito dotarsi di un’infrastruttura a banda larga, utilizzando il project financing e coinvolgendo società private e pubbliche che già hanno manifestato interesse a intervenire dal punto di vista finanziario e industriale».

La risposta di Franco Bernabè, giunto a Bruxelles per un incontro con la Commissione Ue assieme a tutti i big del settore, non è tardata ad arrivare: «Telecom Italia sta concludendo positivamente la fase di sperimentazione delle reti di nuova generazione nelle aree metropolitane di Roma e Milano – ha detto il top manager di Vipiteno – dove, a fine marzo 2010, risultavano migrate in fibra ottica circa 240mila unità immobiliari e siamo pronti ad avviare la commercializzazione dei nuovi servizi ultrabroadband».

E allora Telecom, dal canto suo, continua il piano di trasformazione del network e sembra pronta ad avviare la realizzazione delle reti in fibra in altre tredici città italiane arrivando a rendere disponibile, entro il 2012, il collegamento superveloce in oltre 1,3 milioni di case.

«In aggiunta a ciò – ha ricordato Bernabè – stiamo promuovendo accordi territoriali con gli enti locali finalizzati allo sviluppo delle nuove infrastrutture sull’intero territorio nazionale e questo non può prescindere da forme di condivisione degli investimenti con altri soggetti pubblici e privati». Appunto, quali?

Chissà, allora, che dal nuovo tavolo degli operatori alternativi non arrivi, alla fine, un invito formale a Telecom, senza la quale sembra «difficile fare l’Ngn», come ha più volte ripetuto il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, mentre l’anno scorso, proprio in relazione a questi temi, Bernabè disse di «non credere alle logiche di condominio».

Di certo, almeno nella giornata di ieri, un soggetto di peso sembra essersi chiamato fuori dal progetto lanciato dagli operatori alternativi: Mediaset, come ha fatto sapere al Sole 24 Ore una fonte vicina all’azienda.

Come potete ben capire questa è una notizia davvero strabiliante per quanto riguarda il futuro delle connessioni internet in Italia, adesso non ci resta che aspettare e vedere cosa riusciranno a realizzare.

pa007

Founder di Pa007World. Laureato in Ingegneria Informatica all'Università di Pisa e studente di Master of Science in Embedded Computing Systems presso la Scuola Superiore Sant'anna e l'Università di Pisa. Appassionato da sempre di informatica e tecnologia. Home page: http://www.pa007world.com